Organo maggiore della Basilica Cattedrale
Gli archivi della Fabbriceria della Basilica Cattedrale di Parma raccontano la presenza di un organo fin dai primi decenni del '400, periodo in cui svolgeva l'incarico di organista Simone da Verona, ma ben poco si conosce di questo strumento; così come di quello costruito nel 1480 da Andrea dell'Organo di Rimini in sostituzione del precedente. Per certo entrambi gli organi non erano collocati in cantoria, ma, presumibilmente, a pavimento, in uno dei transetti.
Del 1502 sono le testimonianze di contatti, da parte della Fabbriceria, con il costruttore d'organi Ambrogio Dell'Alpa di Cremona, del quale esiste un contratto per un nuovo organo di sei registri1, che, con buona certezza, non venne mai realizzato.
Il desiderio di dotare la Cattedrale di un nuovo strumento ritorna, nel 1555, come riportato dai documenti d'archivo, e condusse alle trattative con Giovanni Jacopo Antegnati di Brescia, dall'esito, questa volta, positivo. Il nuovo organo fu trasportato a Parma via fiume nel 1556 e montato nell'anno successivo.
Sempre del 1557 è l'incarico a Gerolamo Mazzola-Bedoli di disegnare una nuova cassa - quella che a tutt'oggi possiamo ammirare - per l'organo Antegnati; tale cassa, però era di dimensioni ben maggiori della precedente ed il transetto mal si adattava nell'accoglierla. La Fabbriceria prese, allora, la drastica decisione di spostare l'organo e di collocarlo in una cantoria appositamente costruita. L'operazione venne compiuta nel 1559, il cui risultato è tuttora sotto i nostri occhi.
La cassa fu, inoltre, dotata di portelle dipinte da Ercole Procaccini nel 1560.
Di grande rilievo è l'assunzione da parte della Fabbriceria nel 1587 del più grande organista del suo tempo, Claudio Merulo da Correggio, che, per venire a Parma, lasciò l'incarico presso la Basilica di San Marco a Venezia.
Nel corso degli anni, l'organo subirà numerosi interventi di varia entità, i più rilevanti dei quali sono avvenuti ad opera di Giulio Cesare Burzio nel 1622, Domenico e Lorenzo Poncini nel 1704 ed Antonio Negri-Poncini, che dal 1775 al 1778 ricostruisce canne e parti interne dello strumento.
Verso la metà del secolo XVIII lo strumento di Antegnati versa in condizioni ormai precarie, oltretutto la sua struttura fonica è ritenuta ormai superata e limitata per l'epoca; sono presenti fin dal 1780 alcune proposte per un nuovo organo avanzate da Antonio Negri-Poncini, tuttavia la Fabbriceria deciderà nel 1786 di incaricare i fratelli Serassi di Bergamo della costruzione del «successore» dell'organo Antegnati.
Andrea Luigi e Giuseppe Serassi terminarono il montaggio e l'accordatura dell'organo nell'estate del 1787, così che venne inaugurato il 15 agosto - festa dell'Assunta, patrona della Basilica - dello stesso anno.
Per tutto il secolo XIX fino alla prima metà del secolo XX, le uniche modifiche importanti subite dall'organo Serassi avverranno durante il restauro/ammodernamento operato da Antonio Sangalli nel 18652, dopodiché l'organo rimase al suo posto fino al 1942: in quell'anno, causa la volontà di dotare la cattedrale di un nuovo organo grandioso e solenne (si veda l'organo corale), tutto lo strumento fu smontato, compresa la cassa, per lasciare spazio al nuovo progetto, la cui concezione architettonica non si poteva conciliare con quella antica.
Per una serie di circostanze, però, il progetto del 1942 rimase incompiuto e le canne serassiana che avrebbero dovuto essere ivi incorporate, rimasero nei solai della Cattedrale fino al 1999, anno in cui si decise per la «rinascita» dell'organo Serassi secondo i criteri del restauro storico-conservativo.3
Così, nel gennaio del 2001, ad opera della fabbrica Mascioni di Cuvio (VA), l'organo maggiore tornò ad arricchire con le proprie armonie le preziose navate rinascimentali della Basilica Cattedrale di Parma.
(da M.Pellegri, L'organo della Cattedrale di Parma, Silva, 2001)
Disposizione fonica
- Cornetto I [s.] †
- Cornetto II [s.] †
- Fagotto bassi †
- Tromba soprani †
- Viola bassi
- Flutta soprani
- Flauto in VIII bassi
- Flauto in VIII soprani
- Flauto in XII b. e s. †
- Voce umana soprani
- Sesquialtera 2 file
- Principale 16' bassi
- Principale 16' soprani
- Principale bassi
- Principale soprani
- Principale II bassi
- Principale II soprani †
- Ottava bassi
- Ottava soprani
- Duodecima †
- Decimaquinta
- Decimanona
- Vigesimaseconda
- 2 file [XXVI XXIX]
- 2 file [XXVI XXIX]
- 2 file [XXXIII - XXXVI]
- 2 file [XXXIII - XXXVI]
- 2 file [XXXVI XL]
- Principale [8'] soprani
- Principale [8'] bassi
- Ottava
- Decimaquinta
- Decimanona
- Vigesimaseconda
- Vigesimasesta
- Vigesimanona
- Sesquialtera [XXIV]
- Flauto in VIII [s.]
- Cornetto 3 file [s.]
- Cromorno 8' soprani †
- Cromorno 8' bassi †
- Contrabbassi e ottave [24'+12']
- Timballi
- Terza Mano
- Unione tastiere [a stecca]
- Combinazione aggiustabile alla lombarda
- Tiratutti
- Rollante in re mi fa sol
Il Grand'Organo ha la contro-ottava scavezza e la prima ottava cromatica; la divisione bassi/soprani è tra si2 e do3
La pedaliera, del tipo a leggio con 18 pedali (17 note più il Rollante), è scavezza ed unita costantemente alla contro-ottava del Grand'Organo.
La pressione è di 48 mm d'acqua. Il temperamento è un Tartini-Vallotti, con corista di 449 Hz a 17°C.
La trasmissione è interamente meccanica.
1S.Rodolfi, Un organo di Ambrogio Dell'Alpa per la Cattedrale di Parma: il contratto di costruzione (1502), da Informazione Organistica, dicembre 2004
2Durante tale intervento, oltre ad una revisione complessiva dello strumento, venne sostituito il registro del Flauto in XII con una Viola.
3Delle 2099 canne che compongono l'attuale strumento, 1776 sono manufatti Serassi o Sangalli; tutto il resto (somieri, meccaniche, console) ad eccezione dei cinque mantici è stato ricostruito.
4I registri contrassegnati con † sono stati interamente o parzialmente ricostruiti.